PSICOLOGO DISTURBI ALIMENTARI ROMA
DISTURBI ALIMENTARI, ANORESSIA, BULIMIA: I SINTOMI E LA CURA
Che cos'è un disturbo alimentare
Abbiamo tre principali disordini alimentari: L'anoressia nervosa, la bulimia e il mangiare compulsivo.
L'Anoressia nervosa. Le persone che ne sono affette hanno paura di aumentare di peso o di perdere il controllo sui loro corpi tanto da sottoporsi a diete rigidissime e ridurre l'apporto di cibo fino ad oltrepassare ogni limite di pericolosità, fino all'annientamento fisico. Anche quando si è estremamente sottili, nell'anoressia la percezione del proprio corpo è distorta e risulta essere sempre troppo grasso.
La Bulimia è una condizione caratterizzata da ripetuti episodi di abbuffate seguiti da tentativi di eliminare i cibi attraverso il vomito, l'abuso di lassativi o diuretici o periodi di digiuno.
L'Alimentazione Compulsiva è come la bulimia, con la differenza che chi mangia in modo compulsivo non è spinto ad eliminare il cibo che ha mangiato, non se ne deve liberare per stare bene. Chi mangia in modo compulsivo spesso consuma, in breve tempo, grandi quantità di cibo. Questo meccanismo produce spesso sentimenti di vergogna e porta anche ad indesiderati aumenti del peso corporeo.
Le persone con disturbi alimentari sono impegnate in faticosi e ripetitivi meccanismi di controllo.
Chi soffre di disturbi alimentari? Chiunque può avere un disturbo alimentare. Donne e uomini. Anche le persone che appaiono felici, realizzate e di successo hanno lottato, o lottano spesso, con problemi alimentari.
La terapia dei disturbi alimentari
Ci sono molti approcci per il trattamento dei disturbi alimentari. Questi possono prevedere il lavoro sulla singola persona o in un contesto di terapia di gruppo o con il coinvolgimento del contesto familiare.
Il problema della persona che soffre di disturbi alimentari non è il cibo. Ciò che la persona non riesce ad affrontare appartiene in realtà ad altre aree della sua vita. Ci sono aspetti e situazioni dove la persona realmente non ha controllo, sicurezza e fluidità. Ma la sofferenza è manifestata attraverso il cibo.
Di conseguenza l'intervento terapeutico deve tener conto di entrambi questi aspetti, lavorare sia sul ripristino dell'equilibrio alimentare, sia su quei blocchi personali che generano tensione ed ansia. La risoluzione dei problemi effettivi che ostacolano il funzionamento personale sono alla base di un lavoro compiuto ed efficace.